"Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
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Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
ANCHE!
cmq, a me piace la ''definizione di gaia''.. nel senso.. creare con la finalita della ricerca stessa, il processo stesso, lo trovo molto affine a me stessa, il ''self expression e ricerca'' con solo quello come finalita... per questo mi vengonno fuori le schifezze spesso perche NON penso troppo a ''come verra percepito dal pubblico'' ''se e esteticamente bello o piacevole''..
stavo solo facendo considerazioni
cmq, a me piace la ''definizione di gaia''.. nel senso.. creare con la finalita della ricerca stessa, il processo stesso, lo trovo molto affine a me stessa, il ''self expression e ricerca'' con solo quello come finalita... per questo mi vengonno fuori le schifezze spesso perche NON penso troppo a ''come verra percepito dal pubblico'' ''se e esteticamente bello o piacevole''..
stavo solo facendo considerazioni
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Ma anche la tua è una giustissima considerazione, io sono d'accordo anche con questo, solo che il discorso è talmente ampio e ricco di sfumature che non possiamo accettare solo una verità!!
Maryam- Sultana
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Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Se l'arte presa in considerazione è quella visiva tutto ciò che è visivo è parte del suo linguaggio ( l'arte è comunicazione o trasmissione a seconda del genere) ,quindi in una danza la parte trucco e parrucco è importante,ma non come resa puramente estetica e quindi legata al gusto soggettivo o alla moda in corso ,ma come mezzo espressivo stesso .Kasia ha scritto:ma.. la ricerca approfondita stessa, della bellezza, della estetica, del trucco, della ''eternal, ethereal beauty'' e i suoi concetti... se la ricerca e in quella tema, non e sempre arte?.. la ricerca nella bellezza, trucco, il concetto di ''beauty''?
o e come ha detto aldogiovannigiacomo; ''oggetto, e la sua rappresentanza''.
OGNI COLORE E MONOCROMATICO A SE STESSO!!!!
la definizione che propone gaia e molte severa e pura.. non bisogna prendere nulla in considerazione se non ''la ricerca stessa''.. chi fa anche il pensiero ''come andra a finire sul palco questo?.. se mi piazzo a terra, chi e seduto in prima fila, mi vedra?.. queli in ultima fila del teatro, come percepiranno questa scena?'.. questo movimento e troppo banale?'.. ha, per definizione proposta da gaia, smesso di creare arte.. oppure no? fa anche quello la parte della ricerca? CHI LO DECIDE??
di nuovo: ''oggetto, e la sua rappresentanza''
se comminci a pensare sul come percepira un pubblico il tuo costume, la tua scena, la tua danza.. hai smesso di creare arte, perche ora sei anche preoccupata della communicazione che la tua creazione puo avere, e non e piu ''ricerca con la fine di se stessa, senza altri considerazioni''
vedete la mia confusione? e soggetivo, e un cane che si morde la coda, e dopo un' po non vale la pena piu annodarsi la testa a pensarci su...viene la crisi esistenziale
in pratica, secondo quella definizione severa, l'unici VERI artisti sono i poveracci reclusi che creanno/ricercanno per il gusto di farlo (quello che avevo chiamato self-expression tanto tempo fa) senza alcun altra considerazione, tipo " come mangio? qualcuno vedra la mia creazione?".. e diventanno poveri ''malati di mente'' non apprezatti se non dopo la loro morte, in un asylum per pazzi dove si scopre i loro quadri
questa e la problema. e talmente soggetivo, che bisogna fidarsi ''ciecamente'' in cioe che ti dice l'artista...se ha fatto una ricerca, e piazza 'na sedia in mezzo della stanza, e ARTE. se fa ''finto'', ci prende allegramente per il sedere.
...le parole e un concetto, possono essere rigirati in 1000 modi.
Effettivamente Kasia ci sono state persone che hanno voluto eleggere il loro pensiero stesso e quindi la loro vita a forma d'arte.... ma questo ancora non mi è chiarissimissimo.... si potrebbe spiegare in modo molto logico....ma forse sono io che non lo accetto ancora molto come concetto magari ne riparliamo al prossimo trip
La resa pratica e funzionale di un'opera è parte stessa della sua creazione ,ma si può decidere se renderla fruibile o volutamente non fruibile
Purtroppo gli artisti veri sono pochissimi :primo perchè è difficile essere così "geniali"e secondo perchè muoiono di fame ....a parte gli scherzi ve ne sono che hanno saputo conciliare l'arte con la sopravvivenza o altri che dividono in due settori la loro carriera : produzione commerciale per campà e produzione "artistica" per sognà :face:
Tutti questi discorsi annodano terribilmente il cervello ma a me alla fine danno spunti in fondo è ginnastica mentale l'importante è non "menarsela"mai a tal punto da non fare ,e rimuginare e basta ,prima si pensa poi si fa o si fa menentre si pensa e poi arriva un giorno in cui il pensiero e l'azione sono perfettamente contemporanei e omogenei il pensiero che si fa azione ....per oggi baaaaastaaaaa
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
hi hi hi credo tu abbia ragione hi hi hi però mi ha fatto piacere parlarneMaryam ha scritto:Dunque se non c'è ricerca e pensiero che conferiscono all'arte quel quid in più nulla si può definire arte. Io ho capito cosa intendi tu, ma comunque non sono d'accord, per cui mi sa che possiamo scrivere pagine qui sul forum ma non arriveremo mai a capo di nulla
Maryam- Sultana
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Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
ragazze...è una bellissima discussione, che ho seguito da esterna, ed è per me un grande piacere leggere discussioni anche "serrate", ma condotte con tono pacato e rispettoso, dove c'è spazio anche per le riflessioni approfondite. bello, bello...
PS: a marzo del 2012 Mahmoud Reda verrà nella mia scuola e la mia insegnante ci ha chiesto proprio di preparare delle domande da fargli...insomma una piccola "intervista" ma informale e amichevole...se ce la faccio magari chiedo di inserire proprio una domanda su come è vista la ddv in Egitto al giorno d'oggi e cosa ne pensa lui...
PS: a marzo del 2012 Mahmoud Reda verrà nella mia scuola e la mia insegnante ci ha chiesto proprio di preparare delle domande da fargli...insomma una piccola "intervista" ma informale e amichevole...se ce la faccio magari chiedo di inserire proprio una domanda su come è vista la ddv in Egitto al giorno d'oggi e cosa ne pensa lui...
Bharati- Luna d'Oriente
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Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Considerazioni:
proprio ieri a lezione con Yvonne abbiamo un po’ “parlato” oltre che esercitarsi e basta...e si parlava appunto di come è messa la danza orientale oggi...la discussione è partita perchè una mia “socia” aveva visto alcuni video su Youtube di ballerine non proprio...fantastiche e si criticava il modo di porsi di alcune come “sexy dancer” eccetera e della mercificazione della ns. danza.
Yvonne sosteneva che la colpa della mercificazione è nostra perchè ci adattiamo a certe cose, diceva ad es. che anche lei quando era + giovane ha ballato nei locali, ma era un’altra cosa perchè la ballerina era rispettata, non la facevano ballare ad es. quando la gente era ancora lì col fritto misto nei piatti ma si creava un’attenzione, un certo pathos anche e quindi il loro lavoro non era proposto come “intrattenimento”, ma come arte. Ha citato grandi nomi del panorama “milanese” (Todaro, Jamila, Ada Went) sostenendo che poi ognuna ha fatto il suo percorso, anche non rigidamente “classico” ma sempre restando nell’ambito di una danza di qualità e di alto livello eccetera, mentre ora tutte fanno tutto, si adattano a tutto (spettacolini, Tv, contesti...ambigui) e quindi c’è uno svilimento generale. (sto cercando di essere più sintetica possibile ma non è facile...)
Quanto alle ballerine egiziane, diceva che secondo lei anche in Egitto oramai la danza è “quello che gli altri si aspettano di vedere”, quindi la ballerina scosciata, i richiami all’aspetto sessuale, la provocazione, a dispetto della tecnica e che nessuno più, anche nei grandi festival, propone cose diverse, tutte cercano di fare le stesse cose, scimmiottando le più famose, ma nessuno fa un percorso, una ricerca vera, eccetera.
Un’altra ragazza del mio corso d’altra parte sosteneva che è uno scandalo che la danza orientale non sia più la stessa, perché tutti la mischiano, ci mettono delle cose che non c’entrano niente, che la vera arte è quella “dura e pura” della danza orientale classica, che in nessun altra danza si mescolano le cose, ad esempio nel flamenco, testuali parole, “nessuno lo mescola con il caraibico, il flamenco è flamenco e basta, invece noi facciamo il tribal, il flamenco arabo, ma dài, addirittura con la salsa, ma come si fa...”
Io sinceramente credo che l’arte deve per forza essere una cosa “in movimento”, una cosa che si evolve, si espande nel tempo e nello spazio e si incontra con altri luoghi, altre culture, altre idee...del resto anche la danza classica non è più quella di 50 anni fa, una ballerina classica adesso non danza “il lago dei cigni” e “Giselle” e basta...e non credo che siano le contaminazioni a rovinare la nostra immagine, ma più che altro il modo di porsi e di “proporsi”, però mi chiedo: e se fosse vero? Se fosse proprio tutto questo nostro fermento a confondere le idee, e a dare l’immagine di una danza che di per sè, non ha una sua dignità e deve “appoggiarsi”, per così dire, ad altro? Fin dove e soprattutto come, può innestarsi la ricerca a cui accennava la mia insegnante, senza snaturare l’essenza della danza? E ancora, scusate la domanda provocatoria, ma: cos’è veramente la DDV? ce n’è una sola? no, perchè sappiamo che ci sono tanti balli, tanti stili, tanti modi, che il baladi non è raqs sharqi, che il flamenco arabo esiste (checché ne dica la mia “amica”) e allora perchè non sperimentare? Fin dove sperimentare? E dove fermarsi? E ancora: ammesso e non concesso che tutte aderissero ad un "programma di pulizia" basterebbe questo per toglierci di torno anche luoghi comuni e falsi stereotipi??? O il parallelo DDV=danza erotica rimarrebbe sempre e comunque anche al di là della propria fatica?
Anche considerando alcune esperienze di ballerine, anche brave, che sono andate in TV ad esibirsi per poi sentire battute e domande sceme...vale la pena cercare di portare "all'esterno" un discorso di "danza di qualità" cercando di lottare per affermare qualcosa che quasi nessuno vuole riconoscere (ricordo le domande idiote di Licia Colò sul fatto di ballare per i nostri mariti... ) oppure restare in un ambito "di nicchia", danzando solo in contesti "protetti", destinati però ad un pubblico ristretto e già in un certo modo "selezionato in partenza" e lasciando al resto della pubblica opinione i soliti pregiudizi, ma lasciando anche spazi dove quelle a cui dei pregiudizi non importa nulla (anzi ci si ingrassano...) continuano a dare un'immagine volgare e miserrima della nostra danza e alimentando sempre di più il triste binomio ballerina=spogliarellista/semi-prostituta???
Scusate, ho buttato lì queste righe perchè ieri mi hanno molto coinvolta...e anche un po’ stravolta...
proprio ieri a lezione con Yvonne abbiamo un po’ “parlato” oltre che esercitarsi e basta...e si parlava appunto di come è messa la danza orientale oggi...la discussione è partita perchè una mia “socia” aveva visto alcuni video su Youtube di ballerine non proprio...fantastiche e si criticava il modo di porsi di alcune come “sexy dancer” eccetera e della mercificazione della ns. danza.
Yvonne sosteneva che la colpa della mercificazione è nostra perchè ci adattiamo a certe cose, diceva ad es. che anche lei quando era + giovane ha ballato nei locali, ma era un’altra cosa perchè la ballerina era rispettata, non la facevano ballare ad es. quando la gente era ancora lì col fritto misto nei piatti ma si creava un’attenzione, un certo pathos anche e quindi il loro lavoro non era proposto come “intrattenimento”, ma come arte. Ha citato grandi nomi del panorama “milanese” (Todaro, Jamila, Ada Went) sostenendo che poi ognuna ha fatto il suo percorso, anche non rigidamente “classico” ma sempre restando nell’ambito di una danza di qualità e di alto livello eccetera, mentre ora tutte fanno tutto, si adattano a tutto (spettacolini, Tv, contesti...ambigui) e quindi c’è uno svilimento generale. (sto cercando di essere più sintetica possibile ma non è facile...)
Quanto alle ballerine egiziane, diceva che secondo lei anche in Egitto oramai la danza è “quello che gli altri si aspettano di vedere”, quindi la ballerina scosciata, i richiami all’aspetto sessuale, la provocazione, a dispetto della tecnica e che nessuno più, anche nei grandi festival, propone cose diverse, tutte cercano di fare le stesse cose, scimmiottando le più famose, ma nessuno fa un percorso, una ricerca vera, eccetera.
Un’altra ragazza del mio corso d’altra parte sosteneva che è uno scandalo che la danza orientale non sia più la stessa, perché tutti la mischiano, ci mettono delle cose che non c’entrano niente, che la vera arte è quella “dura e pura” della danza orientale classica, che in nessun altra danza si mescolano le cose, ad esempio nel flamenco, testuali parole, “nessuno lo mescola con il caraibico, il flamenco è flamenco e basta, invece noi facciamo il tribal, il flamenco arabo, ma dài, addirittura con la salsa, ma come si fa...”
Io sinceramente credo che l’arte deve per forza essere una cosa “in movimento”, una cosa che si evolve, si espande nel tempo e nello spazio e si incontra con altri luoghi, altre culture, altre idee...del resto anche la danza classica non è più quella di 50 anni fa, una ballerina classica adesso non danza “il lago dei cigni” e “Giselle” e basta...e non credo che siano le contaminazioni a rovinare la nostra immagine, ma più che altro il modo di porsi e di “proporsi”, però mi chiedo: e se fosse vero? Se fosse proprio tutto questo nostro fermento a confondere le idee, e a dare l’immagine di una danza che di per sè, non ha una sua dignità e deve “appoggiarsi”, per così dire, ad altro? Fin dove e soprattutto come, può innestarsi la ricerca a cui accennava la mia insegnante, senza snaturare l’essenza della danza? E ancora, scusate la domanda provocatoria, ma: cos’è veramente la DDV? ce n’è una sola? no, perchè sappiamo che ci sono tanti balli, tanti stili, tanti modi, che il baladi non è raqs sharqi, che il flamenco arabo esiste (checché ne dica la mia “amica”) e allora perchè non sperimentare? Fin dove sperimentare? E dove fermarsi? E ancora: ammesso e non concesso che tutte aderissero ad un "programma di pulizia" basterebbe questo per toglierci di torno anche luoghi comuni e falsi stereotipi??? O il parallelo DDV=danza erotica rimarrebbe sempre e comunque anche al di là della propria fatica?
Anche considerando alcune esperienze di ballerine, anche brave, che sono andate in TV ad esibirsi per poi sentire battute e domande sceme...vale la pena cercare di portare "all'esterno" un discorso di "danza di qualità" cercando di lottare per affermare qualcosa che quasi nessuno vuole riconoscere (ricordo le domande idiote di Licia Colò sul fatto di ballare per i nostri mariti... ) oppure restare in un ambito "di nicchia", danzando solo in contesti "protetti", destinati però ad un pubblico ristretto e già in un certo modo "selezionato in partenza" e lasciando al resto della pubblica opinione i soliti pregiudizi, ma lasciando anche spazi dove quelle a cui dei pregiudizi non importa nulla (anzi ci si ingrassano...) continuano a dare un'immagine volgare e miserrima della nostra danza e alimentando sempre di più il triste binomio ballerina=spogliarellista/semi-prostituta???
Scusate, ho buttato lì queste righe perchè ieri mi hanno molto coinvolta...e anche un po’ stravolta...
Bharati- Luna d'Oriente
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Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
le danzatrici che vanno in giro, in tv, ecc. dovrebbero essere semplicemente piu stronze, nel insistere cosa si puo dire, cosa non si puo dire (quindi balli per il marito??).. mettendo in contratto-scritto le cose. se le loro regole non vanno accettate, non partecipare. anche al rischio di non farsi pou ''invitare''.. ma almeno la gente ci prende piu serio.. e fare puzza se il contratti non vanno rispettati. una ballerina/scuola seria farebbe proprio cosi.
..pero magari cosi, invitanno solo le mezze-se''''' che invece SONO disposte a presentarsi in modo qualunque.. e cosi il pubblico vedra solo quelle. quindi ancora peggio...
si, mi girano sempre le palle e vedere/sentire questa considerazione di ca''' che hanno nei confronti della DDV. non reggo.
e si, la colpa E nostra.
..pero magari cosi, invitanno solo le mezze-se''''' che invece SONO disposte a presentarsi in modo qualunque.. e cosi il pubblico vedra solo quelle. quindi ancora peggio...
si, mi girano sempre le palle e vedere/sentire questa considerazione di ca''' che hanno nei confronti della DDV. non reggo.
e si, la colpa E nostra.
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Bharati ha scritto:Considerazioni:
proprio ieri a lezione con Yvonne abbiamo un po’ “parlato” oltre che esercitarsi e basta...e si parlava appunto di come è messa la danza orientale oggi...la discussione è partita perchè una mia “socia” aveva visto alcuni video su Youtube di ballerine non proprio...fantastiche e si criticava il modo di porsi di alcune come “sexy dancer” eccetera e della mercificazione della ns. danza.
Yvonne sosteneva che la colpa della mercificazione è nostra perchè ci adattiamo a certe cose, diceva ad es. che anche lei quando era + giovane ha ballato nei locali, ma era un’altra cosa perchè la ballerina era rispettata, non la facevano ballare ad es. quando la gente era ancora lì col fritto misto nei piatti ma si creava un’attenzione, un certo pathos anche e quindi il loro lavoro non era proposto come “intrattenimento”, ma come arte. Ha citato grandi nomi del panorama “milanese” (Todaro, Jamila, Ada Went) sostenendo che poi ognuna ha fatto il suo percorso, anche non rigidamente “classico” ma sempre restando nell’ambito di una danza di qualità e di alto livello eccetera, mentre ora tutte fanno tutto, si adattano a tutto (spettacolini, Tv, contesti...ambigui) e quindi c’è uno svilimento generale. (sto cercando di essere più sintetica possibile ma non è facile...)
Quanto alle ballerine egiziane, diceva che secondo lei anche in Egitto oramai la danza è “quello che gli altri si aspettano di vedere”, quindi la ballerina scosciata, i richiami all’aspetto sessuale, la provocazione, a dispetto della tecnica e che nessuno più, anche nei grandi festival, propone cose diverse, tutte cercano di fare le stesse cose, scimmiottando le più famose, ma nessuno fa un percorso, una ricerca vera, eccetera.
Un’altra ragazza del mio corso d’altra parte sosteneva che è uno scandalo che la danza orientale non sia più la stessa, perché tutti la mischiano, ci mettono delle cose che non c’entrano niente, che la vera arte è quella “dura e pura” della danza orientale classica, che in nessun altra danza si mescolano le cose, ad esempio nel flamenco, testuali parole, “nessuno lo mescola con il caraibico, il flamenco è flamenco e basta, invece noi facciamo il tribal, il flamenco arabo, ma dài, addirittura con la salsa, ma come si fa...”
Io sinceramente credo che l’arte deve per forza essere una cosa “in movimento”, una cosa che si evolve, si espande nel tempo e nello spazio e si incontra con altri luoghi, altre culture, altre idee...del resto anche la danza classica non è più quella di 50 anni fa, una ballerina classica adesso non danza “il lago dei cigni” e “Giselle” e basta...e non credo che siano le contaminazioni a rovinare la nostra immagine, ma più che altro il modo di porsi e di “proporsi”, però mi chiedo: e se fosse vero? Se fosse proprio tutto questo nostro fermento a confondere le idee, e a dare l’immagine di una danza che di per sè, non ha una sua dignità e deve “appoggiarsi”, per così dire, ad altro? Fin dove e soprattutto come, può innestarsi la ricerca a cui accennava la mia insegnante, senza snaturare l’essenza della danza? E ancora, scusate la domanda provocatoria, ma: cos’è veramente la DDV? ce n’è una sola? no, perchè sappiamo che ci sono tanti balli, tanti stili, tanti modi, che il baladi non è raqs sharqi, che il flamenco arabo esiste (checché ne dica la mia “amica”) e allora perchè non sperimentare? Fin dove sperimentare? E dove fermarsi? E ancora: ammesso e non concesso che tutte aderissero ad un "programma di pulizia" basterebbe questo per toglierci di torno anche luoghi comuni e falsi stereotipi??? O il parallelo DDV=danza erotica rimarrebbe sempre e comunque anche al di là della propria fatica?
Anche considerando alcune esperienze di ballerine, anche brave, che sono andate in TV ad esibirsi per poi sentire battute e domande sceme...vale la pena cercare di portare "all'esterno" un discorso di "danza di qualità" cercando di lottare per affermare qualcosa che quasi nessuno vuole riconoscere (ricordo le domande idiote di Licia Colò sul fatto di ballare per i nostri mariti... ) oppure restare in un ambito "di nicchia", danzando solo in contesti "protetti", destinati però ad un pubblico ristretto e già in un certo modo "selezionato in partenza" e lasciando al resto della pubblica opinione i soliti pregiudizi, ma lasciando anche spazi dove quelle a cui dei pregiudizi non importa nulla (anzi ci si ingrassano...) continuano a dare un'immagine volgare e miserrima della nostra danza e alimentando sempre di più il triste binomio ballerina=spogliarellista/semi-prostituta???
Scusate, ho buttato lì queste righe perchè ieri mi hanno molto coinvolta...e anche un po’ stravolta...
Ricorda alla tua compagna di corso che il flamenco è stato innovato da un punto di vista teatrale da Gades ,e che esiste il flamenco tradizionale e quello moderno,per non parlare di quello contaminato con la danza contemporanea e il classico spagnolo che è altra cosa ancora ,ovviamente fatto a livelli altissimi ,mantre nel balletto esistono tutte le danze di carattere quindi con riferimenti al flamenco e anche all'oriente .
Invece il flamenco arabo è una contaminazione moderna non uno stile esistente da molto mi piacerebbe aprire un topic specifico per parlare della danza araba e la contaminazione ,credo che sarebbe un bell'argomento da sviscerare!!! Domenica se riesco lo apro !!!!
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Attendo con curiosità infinitaBharati ha scritto:ragazze...è una bellissima discussione, che ho seguito da esterna, ed è per me un grande piacere leggere discussioni anche "serrate", ma condotte con tono pacato e rispettoso, dove c'è spazio anche per le riflessioni approfondite. bello, bello...
PS: a marzo del 2012 Mahmoud Reda verrà nella mia scuola e la mia insegnante ci ha chiesto proprio di preparare delle domande da fargli...insomma una piccola "intervista" ma informale e amichevole...se ce la faccio magari chiedo di inserire proprio una domanda su come è vista la ddv in Egitto al giorno d'oggi e cosa ne pensa lui...
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
guarda, riguardo ciò esistono alcune considerazioni da fare a monte, DISTINGUENDO INNANZITUTTO LE REALI CONTAMINAZIONI E LE COREOGRAFIE "IN STILE".
LE CORRENTI INTERNE ALLA DANZA ORIENTALE SONO RELATIVAMENTE POCHE: CABARET, CONTEMPORANEO, FOLKLORE, FLAMENCO ARABE, TRIBAL...
Se una persona conosce realmente queste correnti, che hanno configurazioni proprie e ben distinte, ok, io personalmente ritengo che per ballare flamenco arabe devi conoscere ddv e flamenco...
diverso è il discorso se stai facendo una coreo "in stile spagnoleggiante", piuttosto che una coreo "dall'aria gotica": sono due cose ben diverse e non vanno confuseeeeeeeeeeeee!!!!!!
e per rispondere a chi dice che la ddv dev'essere dura e pura, sai che palle dopo 10 minuti...
perchè le coreo in stile si fanno fare alle allieve, per divertirle e insegnare qualche accessorio con qualche passo specifico preso dalla danza di riferimento (per esempio, una coreo con lo scialle su una musica rom, tanto per stare in ciò che conosco: ma una danza d'improvvisazione eseguita da una danzatrice zingara, beh, è un'altra cosa!!!)
e da mondo è mondo si fa questo, in tantissime discipline... su quello che dice Yvonne a proposito del fatto che quando usciva la danzatrice calava il silenzio è abbastanza vero, ma adesso l'effetto sorpresa non esiste più molto, quando anche la maestra del bambino, la portinaia del condominio e l'addetta del supermarket fanno danza del ventre!
LE CORRENTI INTERNE ALLA DANZA ORIENTALE SONO RELATIVAMENTE POCHE: CABARET, CONTEMPORANEO, FOLKLORE, FLAMENCO ARABE, TRIBAL...
Se una persona conosce realmente queste correnti, che hanno configurazioni proprie e ben distinte, ok, io personalmente ritengo che per ballare flamenco arabe devi conoscere ddv e flamenco...
diverso è il discorso se stai facendo una coreo "in stile spagnoleggiante", piuttosto che una coreo "dall'aria gotica": sono due cose ben diverse e non vanno confuseeeeeeeeeeeee!!!!!!
e per rispondere a chi dice che la ddv dev'essere dura e pura, sai che palle dopo 10 minuti...
perchè le coreo in stile si fanno fare alle allieve, per divertirle e insegnare qualche accessorio con qualche passo specifico preso dalla danza di riferimento (per esempio, una coreo con lo scialle su una musica rom, tanto per stare in ciò che conosco: ma una danza d'improvvisazione eseguita da una danzatrice zingara, beh, è un'altra cosa!!!)
e da mondo è mondo si fa questo, in tantissime discipline... su quello che dice Yvonne a proposito del fatto che quando usciva la danzatrice calava il silenzio è abbastanza vero, ma adesso l'effetto sorpresa non esiste più molto, quando anche la maestra del bambino, la portinaia del condominio e l'addetta del supermarket fanno danza del ventre!
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Alba ha scritto: ritengo che per ballare flamenco arabe devi conoscere ddv e flamenco...
diverso è il discorso se stai facendo una coreo "in stile spagnoleggiante", piuttosto che una coreo "dall'aria gotica": sono due cose ben diverse e non vanno confuseeeeeeeeeeeee!!!!!!
Straquoto
Maryam- Sultana
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Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
quindi Alba è la solita vecchia storia: anche nella danza la massificazione...fa male alla danza?
Bharati- Luna d'Oriente
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Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
http://www.comune.torino.it/ar/scoprireit/la-danza-araba.shtml
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Bharati ha scritto:quindi Alba è la solita vecchia storia: anche nella danza la massificazione...fa male alla danza?
se si traduce non in migliore conoscenza ma semplicemente in maggiori accessi ad una cosa, certamente.
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
@ Gaia. Grazie per la risposta, scusa il ritardo ho avuto una settimana un pò caotica. Non sono ai tuoi livelli, ma credo di avere capito ciò che cercavi di dirmi, se mi sorgono dei dubbi o se qualcosa alla fine va a inserirsi nel posto giusto ti faccio sapere ;-)
@Maryam, grazie del tuo contributo. Quindi folklore non è visto in modo tanto diverso dalla DDV in Egitto. E' per questo che Reda ha voluto che i componenti del suo gruppo si laureassero tutti in qualcosa? (così mi era stato detto non so da chi).
@Tutte, complimenti, non ho ancora la testa lucida a sufficienza per capire tutte le sfumature, ma i contenuti e la forma usata (di civile discussione) sono veramente preziosi.
Questo furum è davvero una rara ricchezza.
@Maryam, grazie del tuo contributo. Quindi folklore non è visto in modo tanto diverso dalla DDV in Egitto. E' per questo che Reda ha voluto che i componenti del suo gruppo si laureassero tutti in qualcosa? (così mi era stato detto non so da chi).
@Tutte, complimenti, non ho ancora la testa lucida a sufficienza per capire tutte le sfumature, ma i contenuti e la forma usata (di civile discussione) sono veramente preziosi.
Questo furum è davvero una rara ricchezza.
Ultima modifica di Amina il Lun 21 Nov 2011, 17:15 - modificato 1 volta.
Amina- Visitatore
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Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Amina ha scritto: ..........................
@Tutte, complimenti, non ho ancora la testa lucida a sufficienza per capire tutte le sfumature, ma i contenuti e la forma usata (di civile discussione) sono veramente preziosi.
Questo furum è davvero una rara ricchezza.
Grazie anche a te Amina!
Vista l'importanza della discussione e i contenuti ricchi, molto interessanti e fondamentali, ho trasferito il topic tra gli importanti e nei Cenni Storici.
Un complimento particolare alle forumiste che hanno pazientemente e con la passione che le contraddistingue, scritto interventi davvero preziosi!
siete meravigliose! Grazie.
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Povero Egitto...prima con Mubarak non stavano certo bene, ma adesso...leggete qui...
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Egitto-le-danzatrici-del-ventre-sfidano-gli-islamici-continueremo-a-esibirci_312724609435.html
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Egitto-le-danzatrici-del-ventre-sfidano-gli-islamici-continueremo-a-esibirci_312724609435.html
Bharati- Luna d'Oriente
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Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Mi auguro fortemente che possano continuare a danzare e difendere l'essenza e le origini della nostra danza. Purtroppo lo spauracchio della contrarietà dell'Islam imperversa
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
visto che ormai sono stata alcune volte in Egitto e lì vivo praticamente con li egiziani, alcuni pensieri in merito a questa storia delle danzatrici.
Preciso che in Egitto solamente i miei amici stretti sanno che io sono una danzatrice - e già da lì, penso, si capisce tutto. Quando conosco o mi presentano una persona nuova, e mi chiedono cosa faccio, risponde che sono una segretaria - che è effettivamente quello che faccio nella vita "durante il giorno" - ma evito in ogni caso di dire che sono anche una danzatrice. Proprio perché ti butta subito in una cattiva luce, soprattutto per quanto riguarda gli uomini.
Le donne sono diverse - le donne egiziane si gasano e ti incitano a ballare ed è tutto un divertimento (ovviamente - se si è in un gruppo di sole donne - e rinchiuse in quattro mura dove nessun uomo ci potrebbe vedere).
E non c'è niente di più bello ed emozionante da vedere che una donna egiziana - che fino a tre secondi prima, quando c'era della gente intorno - l'hai vista ancora tutta timida, con lo sguardo per terrra, con il foulard in testa, che quasi non osa a parlare e dire la sua - accende la radio con musica shaabi volume a tutto andare e mettersi a ballare spudoratamente, liberamente e con tutta la passione, emozione, felicità, goia di vivere che ha rinchiuso dentro il suo corpo per tutta la giornata (o settimana). Per me ogni volta è un regalo immenso, grandissimo poter far parte di questi attimi "fuggenti" e ogni volta mi commuovo, sempre di nuovo - come se fosse la prima volta a vederlo.
Ballano, usando quei 4-5 movimenti, semplici, genuini ma allo stesso tempo sofisticati - con la testa alta, fiere di essere donne e fiere di mostrare la loro femminilità e sensualità.
poi, tornando alla realtà, capità per esempio, che c'era una serata in paese lì vicino a Luxor. In un coffeeshop/ristorante avevano organizzato una serata con musica saidi dal vivo. E un tizio chiama il mio ragazzo di allora (un periodo stavo con un ragazzo egiziano) dicendogli - ehi, quì c'è una festa e ci stiamo annoiando, manda quà la tua donna per ballare.
io non ero in casa perché proprio quella sera dovevo andare a bere qualcosa con un mio amico - ma poi si è cambiati idea e accidentalmente sono proprio andata a finire in quella festa lì e ovviamente ho ballato (ma senza sapere tutta questa cosa di cui sopra)
torno a casa e dico al mio ragazzo, ma sai che abbiamo cambiato idea. c'era la festa lì da Abou Ali e bla bla bla.... lui mi racconta che della telefonata e che poi il tipo, quando mi ha visto ballare, addirittura l'ha richiamato per ringraziarlo di avermi mandato la!!!
Il mio ragazzo comunque si è arrabbiato con questo tizio - perché appunto - dà subito l'impressione che tanto con "la ballerina" puoi fare quello che ti pare.
Ma anche le ballerine che vengono ad insegnare durante le vacanze studio che organizzo lì a Luxor, sono sempre stracoperte. Indipendentemente se è la ballerina "cabaret", quella della folk group che balla prevalentemente stile Reda o se è la ballerina ghawazee.
Arrivano tutte rigorosamente con i capelli coperti, pantaloni e magliette lunghe o addirittura con la abaya nera poi si cambiano per la lezione lí in albergo.
Preciso che in Egitto solamente i miei amici stretti sanno che io sono una danzatrice - e già da lì, penso, si capisce tutto. Quando conosco o mi presentano una persona nuova, e mi chiedono cosa faccio, risponde che sono una segretaria - che è effettivamente quello che faccio nella vita "durante il giorno" - ma evito in ogni caso di dire che sono anche una danzatrice. Proprio perché ti butta subito in una cattiva luce, soprattutto per quanto riguarda gli uomini.
Le donne sono diverse - le donne egiziane si gasano e ti incitano a ballare ed è tutto un divertimento (ovviamente - se si è in un gruppo di sole donne - e rinchiuse in quattro mura dove nessun uomo ci potrebbe vedere).
E non c'è niente di più bello ed emozionante da vedere che una donna egiziana - che fino a tre secondi prima, quando c'era della gente intorno - l'hai vista ancora tutta timida, con lo sguardo per terrra, con il foulard in testa, che quasi non osa a parlare e dire la sua - accende la radio con musica shaabi volume a tutto andare e mettersi a ballare spudoratamente, liberamente e con tutta la passione, emozione, felicità, goia di vivere che ha rinchiuso dentro il suo corpo per tutta la giornata (o settimana). Per me ogni volta è un regalo immenso, grandissimo poter far parte di questi attimi "fuggenti" e ogni volta mi commuovo, sempre di nuovo - come se fosse la prima volta a vederlo.
Ballano, usando quei 4-5 movimenti, semplici, genuini ma allo stesso tempo sofisticati - con la testa alta, fiere di essere donne e fiere di mostrare la loro femminilità e sensualità.
poi, tornando alla realtà, capità per esempio, che c'era una serata in paese lì vicino a Luxor. In un coffeeshop/ristorante avevano organizzato una serata con musica saidi dal vivo. E un tizio chiama il mio ragazzo di allora (un periodo stavo con un ragazzo egiziano) dicendogli - ehi, quì c'è una festa e ci stiamo annoiando, manda quà la tua donna per ballare.
io non ero in casa perché proprio quella sera dovevo andare a bere qualcosa con un mio amico - ma poi si è cambiati idea e accidentalmente sono proprio andata a finire in quella festa lì e ovviamente ho ballato (ma senza sapere tutta questa cosa di cui sopra)
torno a casa e dico al mio ragazzo, ma sai che abbiamo cambiato idea. c'era la festa lì da Abou Ali e bla bla bla.... lui mi racconta che della telefonata e che poi il tipo, quando mi ha visto ballare, addirittura l'ha richiamato per ringraziarlo di avermi mandato la!!!
Il mio ragazzo comunque si è arrabbiato con questo tizio - perché appunto - dà subito l'impressione che tanto con "la ballerina" puoi fare quello che ti pare.
Ma anche le ballerine che vengono ad insegnare durante le vacanze studio che organizzo lì a Luxor, sono sempre stracoperte. Indipendentemente se è la ballerina "cabaret", quella della folk group che balla prevalentemente stile Reda o se è la ballerina ghawazee.
Arrivano tutte rigorosamente con i capelli coperti, pantaloni e magliette lunghe o addirittura con la abaya nera poi si cambiano per la lezione lí in albergo.
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
Sì sì, è così anche in Marocco: stesso atteggiamento della gente, se sanno che sei una danzatrice, stesso comportamento delle donne verso l'abbigliamento e la danza.
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
si esatto Michela. ma penso che sia cosi in qualsiasi paese del mondo arabo. anzi - da quanto ho sentito dire i sauditi sono i peggiori di tutto per quanto riguarda la loro opinione verso le danzatrici
Re: "Les Danseuses du Caire" - Documentario/Discussione
I maschi sauditi hanno la peggiore opinione delle donne in generale. Per conto mio dovrebbero eliminarli dal novero del genere umano, sono scimmie piene di soldi.
E comunque tutti questi pregiudizi e comportamenti sono direttamente proporzionali al fanatismo religioso. In Egitto le cose sono peggiorate da quando hanno ripreso piede certe idee che prima, quando c'era un vero Stato laico, non trovavano appoggi politici e sociali.
E comunque tutti questi pregiudizi e comportamenti sono direttamente proporzionali al fanatismo religioso. In Egitto le cose sono peggiorate da quando hanno ripreso piede certe idee che prima, quando c'era un vero Stato laico, non trovavano appoggi politici e sociali.
Bharati- Luna d'Oriente
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