Per gli amanti della mitologia e della narrativa NOIR...
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Per gli amanti della mitologia e della narrativa NOIR...
Eccomi di nuovo !.
Questa volta per segnalarvi altri due autori, uno italiano e l'altro americano, il primo autore di romanzi squisitamente noir, l'altro incredibile ideatore di alcuni dei romanzi fantasy più belli in assoluto !.
Ma, vado con ordine...
Il primo libro che vi consiglio è questo, l'autore è ERALDO BALDINI :
" COME IL LUPO "
Einaudi Stile Libero Big, 2006, pagg. 240 - € 14,50
" Una bambina epilettica e forse dotata di chiaroveggenza, un'antica leggenda di sangue, una comunità appartata tra i monti, guidata da una vecchia matriarca, dove si nasconde un terribile segreto.
E un uomo in crisi che deve scegliere fra due strade molto diverse, quella del dovere e quella del cuore. Si chiama Nazario, è un maresciallo della Forestale. Ha accettato di prestare servizio in una casermetta persa nel Casentino, là dove i suoi problemi sembrano remoti, là dove può vedere e ascoltare i lupi, animali che ama sopra tutti gli altri.
Sono gli anni Cinquanta, quelli delle manifestazioni operaie, di Scelba e dei caroselli delle camionette della Celere. L'Italia sta cambiando, e lui, ex partigiano ferito dalla vita, non è sicuro che sia in meglio; ma ora, tra quelle montagne silenziose, crede di essere lontano e al riparo da ogni turbamento.
Finché non arriva per caso in quella valle e non scopre, ai bordi di un vigneto, qualcosa che fa pensare e rabbrividire… ".
Questo autore ho inziato a conoscerlo grazie proprio a questo romanzo.
Quest'estate un altro racconto ha allietato le mie ore di viaggio in Danimarca...
" GOTICO RURALE "
Frassinelli, 2000 - €. 12,65
Frassinelli Paperback 2004, - €. 8,40
" Postfazione di Francesco Guccini
L'antologia che raccoglie i migliori racconti di Baldini.
Campagne silenziose in mezzo alle quali le aie coloniche si disegnano come cicatrici, paludi coperte di infide nebbie, boschi fitti e scuri sui fianchi dei monti, piccoli paesi di una provincia solo in apparenza paciosa. Sono questi gli scenari delle storie con le quali l'Autore ci conduce ad affacciarci sul mistero, a incamminarci sui sentieri della paura. Dove la città è lontana, dove si agitano i fantasmi di leggende e di riti mai dimenticati, dove vecchie case rurali nascondono inquietanti segreti, dove la lenta quotidianità può trasformarsi in crimine, in incubo e in terrore: è là che il lettore viene portato per mano, in un viaggio che non potrà dimenticare facilmente.
Grande successo di pubblico e di critica, Gotico rurale ha vinto il Premio Settembrini - Regione del Veneto e ha consacrato Baldini come originalissimo maestro del noir italiano. "
Belli i suoi racconti. Dove l'omicidio si compie nelle provincie dimenticate, nei piccoli paesi nascosti. Dove quasi sempre la morte non è mai fine a sè stessa, ma sembra quasi sempre legata a ritualità antiche, legate alle fatiche della terra e di chi con la terra sopravvive. Dove si ha rispetto e timore per chi è morto e per chi con i morti riesce ancora a parlare. Nei borghi abitati da vecchi che hanno ancora storie da raccontare e da giovani donne che sorridono con lo sguardo da " strìa ", il male si consuma con una soluzione che vi affascinerà sicuramente....
E poi segnalo anche quest'altro racconto.
Genere completamente diverso ( se prima parlavamo di NOIR ora siamo passati addirittura al FANTASY ), ma non così distante dall' italiano BALDINI, per il modo di scrivere, di piacevolissima lettura. L'autore è NEIL GAIMAN, forse alcune di voi avranno visto " STURDUST ", film tratto dall'omonimo romanzo. Io vi propongo quest'altro invece :
" AMERICAN GODS "
Neil Gaiman,Mondadori - Piccola Biblioteca Oscar - 2003 - prezzo 9,00 euro
" Il modo migliore per descrivere una storia è raccontarla. È chiaro? La si descrive, a se stessi o al mondo, raccontandola. Soprattutto raccontare è un atto compensatorio, un sogno.
Sfogliando American Gods di Neil Gaiman, a un certo punto, troverete queste parole. Apparentemente banali, sono in realtà la dichiarazione (molto ardita) della poetica dell’autore. Più che “autore”, sostantivo che evoca l’idea di intellettuale impegnato a spacciarvi per serie le sue personali convinzioni, sarebbe allora più giusto usare, per Gaiman, cantastorie, cronista, rapsodo. Onesto illusionista. Un Houdini della parola scritta il cui solo obiettivo, o quello più importante, è intrattenervi e farvi sognare.
In fondo questo è American Gods: un sogno messo per iscritto. Racconta di Shadow, un uomo che dopo il carcere non ha più una moglie né un lavoro, nulla che offra alla sua vita un significato, nulla con cui e per cui sopravvivere. Non molto diverso, in fondo, da coloro che incontra sulla propria strada: sbandati e relitti che resistono ai margini della società prostituendosi e bevendo troppo, rubando e impazzendo. E il fatto che questi reietti, apolidi della modernità, sbarcati negli USA seguendo ognuno il proprio popolo, siano Dei, non è un fatto trascurabile. Shadow si trova coinvolto (quasi suo malgrado) in un’avventura on-the-road, factotum di un Dio mezzo dimenticato, un Odino che si fa chiamare Wednesday e viaggia per gli Stati Uniti con lo scopo di serrare le fila di un esercito che dovrà ingaggiare un’epica battaglia. Shadow conoscerà così Vecchi Dei in una nuova terra dove gli Dei difficilmente riescono a mettere radici, un’America descritta come un gigantesco Luna Park, sempre a mezza via tra il folle e l’ameno, tra il completamente fasullo e il profondamente sacro. E conoscerà la battaglia epica che gli Dei hanno deciso di combattere contro i telefoni cellulari, i televisori che obnubilano la mente, i computer e gli altri marchingegni elettronici, ognuno dei quali, divenuto oggetto di culto, ha quindi un corpo, un nome, è a sua volta un Dio. Nuove divinità che Gaiman non perde tempo a descrivere dettagliatamente, perché da tutti conosciute sin troppo bene, idolatrate e riverite. Il romanzo racconta allora la guerra che sta per scoppiare, il crepuscolo degli Dei a venire, la Tempesta che s’approssima, dove l’antico sfiderà il moderno.
L’idea stessa che sta alla base di American Gods è incredibilmente difficile da gestire: per certi versi sin troppo stilizzata, rischiava di trasformarsi in una pedestre metafora sui tempi che cambiano e sullo scontro tra le buone tradizioni di una volta e i tempi moderni del tutto schizofrenici. Invece non accade nulla di simile. Attraverso gli occhi e il cuore di Shadow, un cuore freddo, stranamente distaccato, ombroso, le vicende di Odino, Loki, Chernobog, Bast e Anubis, Easter e Kalì e tutti gli altri Dei diventano, appunto, la cronaca di un sogno, un gioco di prestigio lungo 500 pagine dove le cose non vanno come ci si aspetterebbe dati i presupposti. Nessuna facile metafora va ad intaccare la sinfonia di Gaiman, nessuno scopo alto, da autore; c'è solo l’onesta narrazione di strani e grandiosi eventi. La guerra, che alla fine scoppia, non sarà come la si immagina. E chi la combatte, gli Dei, non si lasciano ingabbiare nel solito gioco dei simbolismi troppo umani. Affascinanti, persino amabili, e insieme terrificanti, assetati di sangue, vendetta, nuovi olocausti; Gaiman li descrive sia in una veste quotidiana sia in una radicalmente altra, divina, superiore. Mai banali pur nella loro apparente normalità, non vengono screditati, sviliti, fatti inchinare davanti alla “Realtà Di Tutti I Giorni” (ammesso che ne esista davvero una), semmai fatti sagacemente muovere in una Grande Realtà con un proscenio e quinte segrete. Il romanzo di Gaiman è infatti un tessuto di realtà diverse, ben intrecciate, ogni filo — apparentemente — una piccola storia. Ma, se si fa un passo indietro, poi un altro, l'arazzo si rivela grandioso.
Acclamato dalla critica, onorato con tutti i premi che contano (Nebula, Hugo, Bram Stoker), American Gods è un capolavoro. Uno di quei libri da leggere, rileggere, dotato di una potenza espressiva e immaginifica che lascia sbalorditi. La forza di Gaiman risiede prima di tutto nello stile: asciutto ma capace di evocare, a volte senza preavviso, la vera Tempesta, il vero Gotico, il vero Romantico. Evocare davvero, perché in questo caso la scrittura si fa magia e una frase può contenere un intero universo, un Dio o un Demone. Un modo di scrivere completamente narrativo, avvolgente, distante anni luce da quello cacofonico, autoristico, minimale nella sua accezione più squallida, a cui la moda ci sta abituando. Un modo di creare illusioni di tale bellezza e potenza, in una continua giustapposizione di toni solo apparentemente discordanti (non ultimo il godibilissimo humour inglese), che esalta la vera e unica missione dello scrittore: raccontare sogni. Null’altro. Senza moralette, senza intellettualismi, senza maschere di sorta.
Leggere American Gods significa anche, in qualche modo, riviviere quell’altro capolavoro che è Sandman ed essere persino colti dal dubbio che Sandman esista anche qui, tra gli Dei Americani, e che pur senza mai comparire sia l'ennesimo tassello di questa storia che, onestamente, Gaiman ci racconta.
Che, onestamente, ci fa sognare. "
Questo libro è dedicato a tutti gli amanti dei miti e della mitologia, a tutti quelli che credono ancora che i " vecchi Dei " possano ascoltarci ancora. Che siano ancora vivi, da qualche parte, in qualche universo parallelo. E nel libro di Gaiman queste divinità esistono veramente. Odino, Loki, Anubis e Horus, Easter o Ostara ( come dir si voglia ) e tanti altri, camminano per le strade, fumano sigarette, fanno i lavori più bassi e spregevoli e ridono e parlano con la gente normale, con gli esseri umani. Anche il protagonista dovrà accorgersene suo malgrado.
Certo, ormai sono disillusi, spossati, invecchiati e ingrassati. Il loro tempo sembra finito.
Ormai gli uomini servono altri " Dei ", ne cercano sempre di nuovi, sempre più luminosi, sempre più veloci. Così, nuove divinità come la Tecnologia e il Denaro hanno spodestato le più antiche, relegandoli nello stesso luogo da loro creato e dominato, il mondo degli uomini. Ma si sta preparando una guerra ed il protagonista verrà coinvolto. Cercherà di divincolarsi in una spirale di amicizie e favoritismi, fiduce perse e conquistate, che lo spingerà a dover fare una scelta, la scelta finale.
Bellissimo e avvincente, da mozzare il fiato.
Se siete amanti del genere, lo giuro, non rimarrete deluse...
Buona lettura !.
Questa volta per segnalarvi altri due autori, uno italiano e l'altro americano, il primo autore di romanzi squisitamente noir, l'altro incredibile ideatore di alcuni dei romanzi fantasy più belli in assoluto !.
Ma, vado con ordine...
Il primo libro che vi consiglio è questo, l'autore è ERALDO BALDINI :
" COME IL LUPO "
Einaudi Stile Libero Big, 2006, pagg. 240 - € 14,50
" Una bambina epilettica e forse dotata di chiaroveggenza, un'antica leggenda di sangue, una comunità appartata tra i monti, guidata da una vecchia matriarca, dove si nasconde un terribile segreto.
E un uomo in crisi che deve scegliere fra due strade molto diverse, quella del dovere e quella del cuore. Si chiama Nazario, è un maresciallo della Forestale. Ha accettato di prestare servizio in una casermetta persa nel Casentino, là dove i suoi problemi sembrano remoti, là dove può vedere e ascoltare i lupi, animali che ama sopra tutti gli altri.
Sono gli anni Cinquanta, quelli delle manifestazioni operaie, di Scelba e dei caroselli delle camionette della Celere. L'Italia sta cambiando, e lui, ex partigiano ferito dalla vita, non è sicuro che sia in meglio; ma ora, tra quelle montagne silenziose, crede di essere lontano e al riparo da ogni turbamento.
Finché non arriva per caso in quella valle e non scopre, ai bordi di un vigneto, qualcosa che fa pensare e rabbrividire… ".
Questo autore ho inziato a conoscerlo grazie proprio a questo romanzo.
Quest'estate un altro racconto ha allietato le mie ore di viaggio in Danimarca...
" GOTICO RURALE "
Frassinelli, 2000 - €. 12,65
Frassinelli Paperback 2004, - €. 8,40
" Postfazione di Francesco Guccini
L'antologia che raccoglie i migliori racconti di Baldini.
Campagne silenziose in mezzo alle quali le aie coloniche si disegnano come cicatrici, paludi coperte di infide nebbie, boschi fitti e scuri sui fianchi dei monti, piccoli paesi di una provincia solo in apparenza paciosa. Sono questi gli scenari delle storie con le quali l'Autore ci conduce ad affacciarci sul mistero, a incamminarci sui sentieri della paura. Dove la città è lontana, dove si agitano i fantasmi di leggende e di riti mai dimenticati, dove vecchie case rurali nascondono inquietanti segreti, dove la lenta quotidianità può trasformarsi in crimine, in incubo e in terrore: è là che il lettore viene portato per mano, in un viaggio che non potrà dimenticare facilmente.
Grande successo di pubblico e di critica, Gotico rurale ha vinto il Premio Settembrini - Regione del Veneto e ha consacrato Baldini come originalissimo maestro del noir italiano. "
Belli i suoi racconti. Dove l'omicidio si compie nelle provincie dimenticate, nei piccoli paesi nascosti. Dove quasi sempre la morte non è mai fine a sè stessa, ma sembra quasi sempre legata a ritualità antiche, legate alle fatiche della terra e di chi con la terra sopravvive. Dove si ha rispetto e timore per chi è morto e per chi con i morti riesce ancora a parlare. Nei borghi abitati da vecchi che hanno ancora storie da raccontare e da giovani donne che sorridono con lo sguardo da " strìa ", il male si consuma con una soluzione che vi affascinerà sicuramente....
E poi segnalo anche quest'altro racconto.
Genere completamente diverso ( se prima parlavamo di NOIR ora siamo passati addirittura al FANTASY ), ma non così distante dall' italiano BALDINI, per il modo di scrivere, di piacevolissima lettura. L'autore è NEIL GAIMAN, forse alcune di voi avranno visto " STURDUST ", film tratto dall'omonimo romanzo. Io vi propongo quest'altro invece :
" AMERICAN GODS "
Neil Gaiman,Mondadori - Piccola Biblioteca Oscar - 2003 - prezzo 9,00 euro
" Il modo migliore per descrivere una storia è raccontarla. È chiaro? La si descrive, a se stessi o al mondo, raccontandola. Soprattutto raccontare è un atto compensatorio, un sogno.
Sfogliando American Gods di Neil Gaiman, a un certo punto, troverete queste parole. Apparentemente banali, sono in realtà la dichiarazione (molto ardita) della poetica dell’autore. Più che “autore”, sostantivo che evoca l’idea di intellettuale impegnato a spacciarvi per serie le sue personali convinzioni, sarebbe allora più giusto usare, per Gaiman, cantastorie, cronista, rapsodo. Onesto illusionista. Un Houdini della parola scritta il cui solo obiettivo, o quello più importante, è intrattenervi e farvi sognare.
In fondo questo è American Gods: un sogno messo per iscritto. Racconta di Shadow, un uomo che dopo il carcere non ha più una moglie né un lavoro, nulla che offra alla sua vita un significato, nulla con cui e per cui sopravvivere. Non molto diverso, in fondo, da coloro che incontra sulla propria strada: sbandati e relitti che resistono ai margini della società prostituendosi e bevendo troppo, rubando e impazzendo. E il fatto che questi reietti, apolidi della modernità, sbarcati negli USA seguendo ognuno il proprio popolo, siano Dei, non è un fatto trascurabile. Shadow si trova coinvolto (quasi suo malgrado) in un’avventura on-the-road, factotum di un Dio mezzo dimenticato, un Odino che si fa chiamare Wednesday e viaggia per gli Stati Uniti con lo scopo di serrare le fila di un esercito che dovrà ingaggiare un’epica battaglia. Shadow conoscerà così Vecchi Dei in una nuova terra dove gli Dei difficilmente riescono a mettere radici, un’America descritta come un gigantesco Luna Park, sempre a mezza via tra il folle e l’ameno, tra il completamente fasullo e il profondamente sacro. E conoscerà la battaglia epica che gli Dei hanno deciso di combattere contro i telefoni cellulari, i televisori che obnubilano la mente, i computer e gli altri marchingegni elettronici, ognuno dei quali, divenuto oggetto di culto, ha quindi un corpo, un nome, è a sua volta un Dio. Nuove divinità che Gaiman non perde tempo a descrivere dettagliatamente, perché da tutti conosciute sin troppo bene, idolatrate e riverite. Il romanzo racconta allora la guerra che sta per scoppiare, il crepuscolo degli Dei a venire, la Tempesta che s’approssima, dove l’antico sfiderà il moderno.
L’idea stessa che sta alla base di American Gods è incredibilmente difficile da gestire: per certi versi sin troppo stilizzata, rischiava di trasformarsi in una pedestre metafora sui tempi che cambiano e sullo scontro tra le buone tradizioni di una volta e i tempi moderni del tutto schizofrenici. Invece non accade nulla di simile. Attraverso gli occhi e il cuore di Shadow, un cuore freddo, stranamente distaccato, ombroso, le vicende di Odino, Loki, Chernobog, Bast e Anubis, Easter e Kalì e tutti gli altri Dei diventano, appunto, la cronaca di un sogno, un gioco di prestigio lungo 500 pagine dove le cose non vanno come ci si aspetterebbe dati i presupposti. Nessuna facile metafora va ad intaccare la sinfonia di Gaiman, nessuno scopo alto, da autore; c'è solo l’onesta narrazione di strani e grandiosi eventi. La guerra, che alla fine scoppia, non sarà come la si immagina. E chi la combatte, gli Dei, non si lasciano ingabbiare nel solito gioco dei simbolismi troppo umani. Affascinanti, persino amabili, e insieme terrificanti, assetati di sangue, vendetta, nuovi olocausti; Gaiman li descrive sia in una veste quotidiana sia in una radicalmente altra, divina, superiore. Mai banali pur nella loro apparente normalità, non vengono screditati, sviliti, fatti inchinare davanti alla “Realtà Di Tutti I Giorni” (ammesso che ne esista davvero una), semmai fatti sagacemente muovere in una Grande Realtà con un proscenio e quinte segrete. Il romanzo di Gaiman è infatti un tessuto di realtà diverse, ben intrecciate, ogni filo — apparentemente — una piccola storia. Ma, se si fa un passo indietro, poi un altro, l'arazzo si rivela grandioso.
Acclamato dalla critica, onorato con tutti i premi che contano (Nebula, Hugo, Bram Stoker), American Gods è un capolavoro. Uno di quei libri da leggere, rileggere, dotato di una potenza espressiva e immaginifica che lascia sbalorditi. La forza di Gaiman risiede prima di tutto nello stile: asciutto ma capace di evocare, a volte senza preavviso, la vera Tempesta, il vero Gotico, il vero Romantico. Evocare davvero, perché in questo caso la scrittura si fa magia e una frase può contenere un intero universo, un Dio o un Demone. Un modo di scrivere completamente narrativo, avvolgente, distante anni luce da quello cacofonico, autoristico, minimale nella sua accezione più squallida, a cui la moda ci sta abituando. Un modo di creare illusioni di tale bellezza e potenza, in una continua giustapposizione di toni solo apparentemente discordanti (non ultimo il godibilissimo humour inglese), che esalta la vera e unica missione dello scrittore: raccontare sogni. Null’altro. Senza moralette, senza intellettualismi, senza maschere di sorta.
Leggere American Gods significa anche, in qualche modo, riviviere quell’altro capolavoro che è Sandman ed essere persino colti dal dubbio che Sandman esista anche qui, tra gli Dei Americani, e che pur senza mai comparire sia l'ennesimo tassello di questa storia che, onestamente, Gaiman ci racconta.
Che, onestamente, ci fa sognare. "
Questo libro è dedicato a tutti gli amanti dei miti e della mitologia, a tutti quelli che credono ancora che i " vecchi Dei " possano ascoltarci ancora. Che siano ancora vivi, da qualche parte, in qualche universo parallelo. E nel libro di Gaiman queste divinità esistono veramente. Odino, Loki, Anubis e Horus, Easter o Ostara ( come dir si voglia ) e tanti altri, camminano per le strade, fumano sigarette, fanno i lavori più bassi e spregevoli e ridono e parlano con la gente normale, con gli esseri umani. Anche il protagonista dovrà accorgersene suo malgrado.
Certo, ormai sono disillusi, spossati, invecchiati e ingrassati. Il loro tempo sembra finito.
Ormai gli uomini servono altri " Dei ", ne cercano sempre di nuovi, sempre più luminosi, sempre più veloci. Così, nuove divinità come la Tecnologia e il Denaro hanno spodestato le più antiche, relegandoli nello stesso luogo da loro creato e dominato, il mondo degli uomini. Ma si sta preparando una guerra ed il protagonista verrà coinvolto. Cercherà di divincolarsi in una spirale di amicizie e favoritismi, fiduce perse e conquistate, che lo spingerà a dover fare una scelta, la scelta finale.
Bellissimo e avvincente, da mozzare il fiato.
Se siete amanti del genere, lo giuro, non rimarrete deluse...
Buona lettura !.
Re: Per gli amanti della mitologia e della narrativa NOIR...
Innamorata di Neil Gaiman grazie a Buona apocalisse a tutti, un libro che ha scritto a 4 mani con uno dei miei autori contemporanei preferiti (Terry Pratchett :cheers: :cheers: :cheers: )
Non conosco American Gods, quindi grazie per la segnalazione!!!!
:flower:
Non conosco American Gods, quindi grazie per la segnalazione!!!!
:flower:
Lipseth- Moderator
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Località : Tarantina a Udine
Data d'iscrizione : 28.12.07
Re: Per gli amanti della mitologia e della narrativa NOIR...
Leggilo allora !.
Vedrai che rimarrai estasiata un'altra volta...
Vedrai che rimarrai estasiata un'altra volta...
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